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La torta a forma di Crescent
La torta a forma di Crescent

Crescent Salerno: i motivi che negano il dissequestro

Nel giorno in cui il governatore Vincenzo De Luca nomina la sua giunta – superando temporaneamente l’inghippo Severino – il Crescent gli ricorda che a Salerno i problemi che ha lasciato quando era sindaco non sono stati ancora risolti.

Dell’edificio di Bofill resterà, al meno per il momento, solo il plastico che, dopo aver portato in giro per la città, viene custodito al Comune. La torta a forma di mezzaluna, che i suoi vecchi consiglieri e assessori gli avevano fatto preparare il giorno del suo sessantesimo compleanno, manco a dirlo, è stata già mangiata e anche mal digerita.

Plastico del Crescent

Plastico del Crescent

Visto che la magistratura di Salerno, dopo aver sequestrato l’opera e portato a processo il presidente della Campania, ora gli nega anche il dissequestro.

I motivi vengono spiegati in 38 pagine dal collegio del Tribunale di fronte a cui De Luca, la sua ex giunta, costruttori, funzionari e soprintendenti passati devono rispondere di accuse che vanno dall’abuso d’ufficio alla lottizzazione abusiva.

Accuse che muovono tutte da un’unico atto: l’autorizzazione paesaggistica annullata dal Consiglio di Stato a dicembre del 2013. E che riportano in auge un’ipotesi di reato che non pochi intoppi ha causato a De Luca: quell’abuso d’ufficio di recente memoria nella questione termovalorizzatore, che già gli è costato una condanna.

Ebbene, dicono i giudici nella motivazione, anche se dopo l’annullamento dell’autorizzazione paesaggistica del 2008 (famosa per il silenzio-assenso della Soprintendenza di Giuseppe Zampino) ne è stata emanata un’altra che avrebbe rispettato l’iter imposto dal Consiglio di Stato, il reato di abuso d’ufficio non è stato ancora debellato dal processo in corso e, di conseguenza, su tutti gli atti resterebbe l’alea dell’illegittimità.

Vincenzo De Luca e Giuseppe Zampino

Vincenzo De Luca e Giuseppe Zampino

Primo fra tutti quello riguardante gli oneri di urbanizzazione di piazza della Libertà che, secondo il Puc di Salerno, sarebbero spettati a chi ha costruito il Crescent e quindi alla Crescent srl dei costruttori Rainone e Ritonnaro.

Risulta arduo analizzare – scrive il collegio giudicante – i provvedimenti sopravvenuti senza avere riguardo a quanto li ha preceduti e, soprattutto, allo stretto connubio che risulta individuato tra le condotte illecite a monte e la modificazione della realtà fattuale a valle“.

A questo punto vengono messi in discussione anche i permessi di costruire rilasciati alla società aggiudicatrice dell’appalto, perchè – insistono i magistrati – l’autorizzazione paesaggistica incriminata non è inefficace, ma completamente inesistente.

Questo passaggio avrebbe inficiato anche la possibilità di salvare il tutto con una sanatoria postuma, frutto delle direttive impartite dal Consiglio di Stato e dell’iter avviato da Comune e Soprintendenza di Salerno per sopperire all’autorizzazione paesaggistica carente.

Tribunale di Salerno

Tribunale di Salerno

Dal momento che, sottolinea il Tribunale, “non pare che il Consiglio di Stato abbia affrontato (essenzialmente perchè ad esso non sottoposti) i profili di dedotta violazione di legge che attualmente sorreggono , nel decreto che dispone il giudizio, le contestazioni di abuso d’ufficio inerenti al rilascio della richiamate autorizzazioni e quelle afferenti ai reati urbanistici e paesaggistici“.

E pensare che i pubblici ministeri, Rocco Alfano e Guglielmo Valenti, nel parere espresso, seppure contrario al dissequestro, erano stati più clementi del Tribunale che, al contrario, affossa il Crescent su un atto che sembrava superato anche dalla Soprintendenza, dopo la famosa trattativa con il Comune di Salerno per allinearsi alle disposizioni del Consiglio di Stato.

Niente da fare per il Crescent, che resta sotto sequestro e perde la sua battaglia a Salerno mentre De Luca si gode la sua vittoria a Napoli.

Attenzione però perchè la sconfitta dell’uno è a metà proprio come la vittoria dell’altro.

Il Crescent può tentare con il Riesame (si sta lavorando all’appello), De Luca deve sperare nella pronuncia a suo favore del collegio del Tribunale di Napoli – prima e della Corte Costituzionale – dopo.

E solo allora il campo di battaglia decreterà i veri vincitori.

 

© Angela Cappetta Tutti i diritti riservati

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