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Fonderie Pisano
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Fonderie Pisano e Ideal Standard: la Procura indaga sui decessi di Fratte e sull’amianto nell’ex fabbrica

Da un lato ci sono le Fonderie Pisano che, tra chiusure temporanee e riaperture improvvise, continuano a lavorare e a bruciare. Dall’altro c’è lo stabilimento dell’Ideal Standard, chiuso da più di dieci anni e mai bonificato.

Su entrambi aleggia il fantasma dei decessi e delle neoplasie, di famiglie che chiedono giustizia per i loro morti e di ex operai che rivelano storie inquietanti di amianto interrato.

Per i morti e i malati di Fratte, forse una giustizia ci sarà: la Procura di Salerno ha aperto una seconda inchiesta per capire se c’è un collegamento tra i sette funerali celebrati in sette giorni da don Marco Raimondo a fine gennaio e le emissioni di fumi che provengono dalle Fonderie.

Roberto Penna

Roberto Penna

L’indagine è stata affidati ai pubblici ministeri Roberto Penna e Silvio Mario Guarriello, che dovranno incrociare i referti delle cartelle cliniche delle persone morte negli ultimi anni con i dati in possesso dell’Arpac di Salerno e di Caserta (dopo le ultime ispezioni effettuate).

Guarriello è lo stesso pm che, con la collega Polito, sta lavorando al primo troncone di indagine: quello relativo al rispetto delle norme ambientali, su cui, di recente, la Regione Campania ha fondato il balletto della chiusura-apertura.

Sul fronte Ideal Standard, invece, la giustizia deve fare i conti con il tempo e, purtroppo, sembra aver perso già in partenza. Tutta colpa della prescrizione. Gli accertamenti però sono doverosi, perchè bisogna capire che fine abbia fatto l’amianto presente nello stabilimento e quello legato al ciclo della produzione.

Daniele Ragone detto Rambo

Daniele Ragone detto Rambo

Anche tra gli operai dell’ex fabbrica di ceramica ci sono i feriti. Daniele Ragone è uno di questi. All’epoca lo chiamavano Rambo, per via del suo fisico palestrato e della sua passione per la boxe. Ora Rambo ha contratto la Bbco: vive costantemente con l’ossigeno e ha poche speranze di guarire. “I nostri dirigenti – dice – non pagheranno mai. Pagheremo noi operai su cui è stata fatta solo speculazione“.

La speculazione è quella che l’ex pm di Salerno, Gabriella Nuzzi, cercò di far valere in Tribunale contro l’amministrazione De Biase, quando Vincenzo De Luca era parlamentare dei Ds. Perchè lì, nell’area del vecchio stabilimento doveva nascere il Sea Park, il mega parco marino mai realizzato.

Fra qualche settimana il pm Vincenzo Montemurro, che ha ereditato le indagini, concluderà la sua requisitoria. E tutto fa presagire che sarà la stessa accusa a chiedere l’assoluzione.

E così fine della storia. Giudiziaria, ovviamente. Quella umana resterà sempre un capitolo aperto, a cui mai nessuno darà giustizia.

 

© Angela Cappetta Tutti i diritti riservati

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