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Gerarda Pantalone e Vincenzo De Luca
Gerarda Pantalone e Vincenzo De Luca

Inchiesta piazza della Libertà II: De Luca, l’ex prefetta Pantalone e le sorti del consiglio provinciale di Cirielli

Nell’inchiesta piazza della Libertà tutti parlano di tutto. Salerno ovviamente resta sempre la protagonista principale dei discorsi. Anche di quelli tra l’ex sindaco Vincenzo De Luca e l’allora prefetto Gerarda Pantalone (ora a Napoli).

Luigi Cesaro

Luigi Cesaro

E’ il 26 marzo 2013 e il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha appena firmato il decreto di scioglimento della Provincia di Napoli, passata nelle mani del vicepresidente Antonio Pentangelo, dopo le dimissioni date da Luigi Cesaro (‘a purpetta) eletto alla Camera dei Deputati il mese precedente.

Anche la Provincia di Salerno rischia di vedersi sciogliere il consiglio, dal momento che Edmondo Cirielli (Fdi) è stato riconfermato deputato alle ultime elezioni politiche e, come Cesaro, si è fatto dichiarare decaduto da quasi un anno e al suo posto siede il delfino Antonio Iannone (prima vicepresidente).

Vincenzo De Luca non ha capito bene cosa stia succedendo a Napoli, ma sa bene che la situazione a Salerno è una fotocopia della vicenda partenopea. Quindi alza la cornetta e chiama l’allora prefetto Gerarda Pantalone.

Gerarda, scusami se ti disturbo a quest’ora (sono quasi le nove di sera; ndr) – esordisce l’attuale governatore – volevo avere qualche chiarimento da te rispetto a questa vicenda della Provincia di Napoli, ma tu hai capito che cosa hanno deciso? Io non ho capito bene“.

La prefetta gli spiega che per il Ministero, “legittima o non legittima che sia la decadenza“, si provvederà allo scioglimento del consiglio provinciale e alla nomina di un commissario che reggerà l’ente. Commissario che, molto probabilmente sarà il presidente stesso (quindi Pentangelo; ndr), perchè – sottolinea la Pantalone – sembra che il Ministero non voglia nominare un Prefetto.

E a Salerno? “La particolarità della nostra – aggiunge l’ex prefetto di Salernoè che non lo potevano dare ovviamente al Presidente e l’avrebbero data al vice (Iannone; ndr). Però, per quanto concerneva Salerno, hanno deciso di non farlo ancora perchè attendono gli esiti del contenzioso“.

Edmondo Cirielli

Edmondo Cirielli

Il contenzioso di cui si parla è quello innescato dal ricorso dei consiglieri provinciali del Pd contro la delibera del consiglio provinciale di Salerno che dichiarò decaduto Edmondo Cirielli.

Ma c’era ancora una differenza tra Napoli e Salerno: a Salerno il vice avrebbe assunto la qualifica di commissario senza alcun supporto della giunta.

Mannaggia“, è il commento di De Luca, a cui segue quello della Pantalone, che non nega di essersi arrabbiata. “Io mi ero incazzata – dice – perchè avevo detto che, se la fattispecie era la stessa, dovevano trattarle tutte e due allo stesso modo“. Ragionamento che sembra trovare pienamente d’accordo Vincenzo De Luca. “Scusami, se c’è un orientamento del Governo nazionale, lascia perdere il contenzioso“, ribatte l’ex sindaco.

Antonio Iannone

Antonio Iannone

E, a quel punto, la Pantalone definisce quella di Salernouna cosa ancora più assurda“. Perchè? “Perchè – spiega l’attuale prefetto di Napoli – se loro pensano di darla a Iannone, qua hai capito, succede ancora più brutta ed è quella cosa che io ti avevo detto“.

De Luca è incredulo e di poche parole. La Pantalone, invece, è un fiume in piena: rivela di essere stata già contattata da Fulvio Bonavitacola “dopo la notizia” (a cui non avrebbe detto le cose di cui sta parlando con De Luca), di non condividere l’interpretazione del Ministero, ritenendo invece più opportuna la nomina di un Prefetto (“ce ne sono molti a spasso“) e confessa di aver ricontattato il Ministero proprio poche ore prima della telefonata dell’ex sindaco.

Ho detto: scusate, io avrò quelli del Partito Democratico che mi diranno perchè Napoli e non Salerno? Dice: perchè Napoli non ha nessun contenzioso in atto. Ma dico: ma che cacchio significa, allora se un provvedimento è impugnato noi aspettiamo fra tre anni che decide il giudice ordinario?“.

Poi, la conversazione cambia argomento e cade su un contatto con l’Avvocatura dello Stato che l’ex prefetto di Salerno avrebbe preso “per quella cosa che ti avevo detto“.

Gli investigatori ritengono che la Prefetta volessi riferirsi all‘interdittiva antimafia che si annuncia arrivare per la Esa costruzioni dei fratelli Esposito, al centro dell’inchiesta piazza della Libertà. Ne sono convinti perchè, in una riunione del comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica, la Prefetta aveva “rappresentato, fuori dall’ordine del giorno, che prima di deliberare in ordine all’emissione di una misura interdittiva antimafia nei confronti del Gruppo Esa, sarebbe stata sua intenzione richiedere parere preventivo all’Avvocato dello Stato“.

L’interdittiva antimafia arriverà il 16 aprile 2013. L’inchiesta piazza della Libertà volgeva già agli sgoccioli.

 

© Angela Cappetta Tutti i diritti riservati

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