Lunedì, 22 giugno, ore 17. Salerno.
La nave militare tedesca Holstein attracca al molo Manfredi. A bordo ci sono 522 migranti, 40 bambini e tre donne incinte. Vengono dall’Eritrea, dalla Somalia, dal Bangladesh, dalla Tunisia e dalla Siria.
Ad accoglierli: Protezione Civile, Croce Rossa, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia, Guardia Costiera, sindaco facente funzioni e assessore alle Politiche Sociali.
Da ore i giornali on line annunciano il decimo sbarco in città, per un totale di 10.000 migranti in un anno, mentre in Prefettura si lavora al piano di crisi per l’accoglienza e la sicurezza.
Tutto funziona alla perfezione. I migranti scendono sotto l’occhio vigile di riflettori e telecamere. A chi è scalzo vengono consegnate ciabatte. Per tutti c’è del cibo.
Fonti ufficiali fanno sapere che solo una parte di loro resterà nel Salernitano, gli altri saranno smistati in Lombardia e in Veneto.
Ma riavvolgiamo il nastro e andiamo indietro nel tempo.
Giovedì, 18 giugno, ore 23.
All’Ufficio Politiche Sociali del Comune di Salerno, la luce è accesa e fuori arrivano alla spicciolata un paio di auto della Protezione Civile e qualche ambulanza.
Qualche ora dopo arriva anche un pullman. Scendono una trentina di bambini: avranno dagli 8 ai 16 anni. Vengono dalla Calabria e sono migranti.
Ad attenderli non ci sono telecamere, ma solo i volontari.
Alle due di notte, i bambini saranno caricati su un furgone che li porterà nel centro di accoglienza più vicino.
Tutto succede in una notte, senza pubblicità, senza un piano di crisi e senza la presenza di autorità civili e militari.
L’ultima comunicazione di trasferimenti di bambini alla Procura dei minori di Salerno risale all’8 giugno scorso.
Nel 2014, in Italia sono arrivati 10.000 minori non accompagnati. 3.000 sono irreperibili. E l’ultimo report del prefetto Morcone consegnato al ministro Alfano parla di altri 1800 minori sbarcati nei primi 5 mesi del 2015.
E allora, se all’emergenza migranti si aggiunge l’allarme minori, evidentemente in Italia il piano di crisi o è sbagliato o le regole non vengono rispettate.
E ognuno fa come gli pare: di giorno si accendono le luci sui porti e di notte si procede in silenzio.
© Angela Cappetta Tutti i diritti riservati