Il processo Scarano finisce con una vittoria a metà per l’ex funzionario dell’Apsa arrestato a Roma, a giugno 2013, con le accuse di corruzione e calunnia.
Il Tribunale di Roma ha condannato il prelato salernitano a due anni (pena sospesa) per calunnia. Caduta, invece, l’accusa di corruzione, con piena soddisfazione del suo difensore di fiducia Silverio Sica, che ha già annunciato appello contro la sentenza di condanna.
“Monsignor 500” Scarano, soprannominato così per la sua mania di tenere sempre in tasca banconote da 500 euro, era stato coinvolto in un tentativo di far rientrare in Italia 20 milioni di euro con la complicità di un broker finanziario, Giovanni Carenzio, e di un ex agente dei servizi, Giovanni Zito (che avrebbe dovuto pilotare l’aereo che dalla Svizzera avrebbe portato i soldi in Italia).
Venti milioni che, per i magistrati romani, sarebbero appartenuti alla famiglia salernitana di armatori D’Amico (che ne ha sempre disconosciuto la paternità), con cui Scarano era in ottimi rapporti.
La condanna per calunnia poggia sulla circostanza secondo cui il sacerdote ha incolpato “falsamente Zito del “delitto di furto e ricettazione dell’assegno bancario di 200 mila euro che – si legge nel capo di imputazione – Scarano aveva consegnato all’agente in esecuzione del patto corruttivo”.
La sentenza che chiude il primo grado del processo Scarano non avrà alcuna influenza nel secondo processo che ha come protagonista ancora l’ex funzionario dell’Apsa appassionato di quadri d’autore e della bella vita.
Dopo quasi due anni dai fatti di Roma, Nunzio Scarano fu arrestato dalla guardia di finanza di Salerno per riciclaggio: il sacerdote avrebbe estinto un mutuo di 600.000 euro con soldi prelevati da uno dei suoi dieci conti correnti posseduti allo Ior, ma fatti transitari, tramite assegni circolari, nelle mani di 51 persone, tra amici e conoscenti, che adesso sono tutti a processo.
Ma il calvario giudiziario del sacerdote non finisce qui: l’ex funzionario Apsa, a Salerno, è accusato anche di usura. E, in questo caso, il processo Scarano non è ancora cominciato.
© Angela Cappetta Tutti i diritti riservati