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Inaugurazione cantiere di piazza della Libertà
Inaugurazione cantiere di piazza della Libertà

Salerno, inchiesta corruzione su De Luca: “condotta perdurante”. Indagati Di Lorenzo e i titolari della Esa

Un giorno dice di voler convocare il consiglio comunale per farsi dichiarare decaduto, rinunciando così all’appello della sentenza che ne ha sancito l’incompatibilità. Il giorno successivo sorprende tutti e rivela di non mollare la poltrona da sindaco se prima il governo non gli concede le deleghe da viceministro. Se Vincenzo De Luca cambia il tiro a seconda delle situazioni, la procura di Salerno insiste nell’inchiesta che lo vede indagato per corruzione insieme al figlio Piero e al “faccendiere” Mario Del Mese. La seconda richiesta di proroga delle indagini è arrivata qualche settimana fa e la lista degli indagati si è allungata. E comprende anche il capo staff del sindaco, Alberto Di Lorenzo, e i titolari della Esa costruzioni (che si è aggiudicata l’appalto di piazza della Libertà), Enrico e Armando Esposito e Gilberto Belfiore.

Di Lorenzo è accusato di concussione. Avrebbe prenotato un appartamento nel complesso residenziale di Jean Nouvel che non è mai stato costruito dalla famiglia Amato. A fare da intermediario sarebbe stato Mario Del Mese che, all’epoca, era diventato, secondo Peppino Amato jr, l’interlocutore con il Comune di Salerno. Il nipote del cavaliere pastaio ha raccontato al pm Senatore, il 6 novembre 2012 (come risulta dall’interrogatorio integrale pubblicato), che Mario gli avrebbe riferito dell’intenzione del capo staff. Peppino avrebbe visto anche il contratto di prenotazione. La sensazione di Amato jr era che il capo staff “voleva la casa” gratis. Forse, aggiunge Peppino, per l’intervento fatto per sbloccare il ritardo sul rilascio del permesso di costruire da parte dell’ufficio tecnico di Palazzo di Città.

Escono fuori anche 45.000 euro che sarebbero stati consegnati allo stesso Mario Del Mese per “accelerare” l’operazione. E che sarebbero stati richiesti proprio dal nipote dell’ex presidente della commissione finanze del governo Prodi a mò di consiglio. Dichiarazioni, queste, che i pm Guglielmo Valenti e Antonio Cantarella sono tenuti ad accertare nei prossimi sei mesi, perchè questo è il lasso di tempo concesso dal gip Maria Zambrano. Il giudice, nella sua proroga, parla di “condotta perdurante”. Ma se la campagna elettorale per le regionali 2010 è finita anni fa, a cosa si riferiscono i magistrati? Ai biglietti per il Lussemburgo, forse? No, visto che la Ifil, la società di Mario è in liquidazione. L’inchiesta ovviamente va avanti.

Ciò che resta certo, invece, è l’ammontare dei soldi in entrata ed uscita dalla ditta di Nocera Inferiore: un milione per una consulenza a Mario Del Mese e otto stanziati ed erogati dal Comune per una variante in corso d’opera. Questo filone ha portato ad indagare anche sui titolari della Esa, già implicati nel crac Amato (eccetto Armando Esposito) e nel crollo di piazza della Libertà. Furono i finanzieri ad acquisire al Comune tutti gli atti relativi alla variante milionaria in tempi non sospetti. Allora si sapeva solo del coinvolgimento dell’impresa nella demolizione del tetto del vecchio pastificio di Mercatello. Adesso si sa qualche cosa in più. Ma sembra non essere ancora tutto.

 

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