NEWS
Home / INCHIESTE / Sarno, accordi, dubbi e intercettazioni tra l’aspirante sindaco e il clan Serino
l'ex consigliere provinciale Franco Annunziata

Sarno, accordi, dubbi e intercettazioni tra l’aspirante sindaco e il clan Serino

Il dubbio c’è: o Franco Annunziata (di Sarno) non ha capito come si fa la politica, oppure il clan Serino non ha il potere di una vera organizzazione criminale che “controlla” il territorio.

Al contrario, il dilemma amletico non sembra sfiorare per niente la Dda di Salerno che è categorica: i Serino sono una famiglia camorrista – dice – e Franco Annunziata è il politico ambizioso che si sarebbe rivolto ai presunti boss per ottenere consensi. Da qui i recenti 21 arresti e il divieto di dimora nel comune di Sarno per l’esponente trasfugo dal centrodestra e finito nelle file della Lega Nord.

L’Antimafia di Salerno ha prove schiaccianti: intercettazioni ambientali e video di Annunziata che parla e stringe accordi coi boss prima delle ultime amministrative di maggio scorso.

I dubbi però restano. E sono proprio i risultati elettorali che li fomentano.

Il destino non è stato clemente nè con il politico nè con i presunti camorristi. Le ambizioni di entrambi i protagonisti di questa storia, fatta di voto di scambio, videopoker e distributori di bevande, sono state stroncate dalle urne.

A giugno 2014, a Sarno, finiscono a ballottaggio Giuseppe Canfora (attuale presidente della Provincia di Salerno) e Antonio Crescenzo (rappresentante di una parte del centrodestra).

Franco Annunziata non centra neanche l’obiettivo ballottaggio che pure si era dato con i suoi interlocutori dediti ai videopoker e ansiosi di trovare finalmente un proprio rappresentante politico.

Eppure, dai filmati intercettati dagli inquirenti, l’accordo sembra chiaro: i Serino si impegnano a votare e a far votare Annunziata e questi promette di esaudire le proprie richieste una volta eletto.

C’è chi vuole aprire una ludoteca e chi, invece, un distributore di benzina. La richiesta più anomala per un’associazione criminale è il conseguimento della laurea. Uno dei fratelli Serino sta trovando difficoltà all’Università e spera che Annunziata lo possa aiutare.

Franco è sincero: all’interno dell’Ateneo non ha rapporti, ma conosce un tale che lavora presso un’università privata on line. I Serino si accontentano.

Ora, se Franco Annunziata fosse stato un politico navigato avrebbe mai ammesso i suoi limiti? E se i Serino fossero stati dei criminali “intelligenti” avrebbero mai puntato sul cavallo sbagliato?

Ad ognuno il proprio mestiere. Forse Annunziata avrebbe dovuto continuare a ricevere incarichi dal centrodestra, come quello della presidenza dell’AgroInvest o dei Trasporti marittimi salernitani. E i Serino avrebbero dovuto limitarsi a piazzare videopoker e distributori di bevande, abbandonando le velleità imprenditoriali.

Ma se così non fosse stato, la Procura di Salerno non avrebbe potuto incastrarli. E così è finita male la storia di chi voleva fare il sindaco e chi l’imprenditore.

© Angela Cappetta Tutti i diritti riservati

Lascia un Commento