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Andrea Castaldo e Paolo Carbone
Andrea Castaldo e Paolo Carbone

Termovalorizzatore di Salerno, il 15 gennaio De Luca in aula per il processo d’appello

Il termovalorizzatore di Salerno non si doveva fare. Vincenzo De Luca lo aveva deciso dopo il passaggio della gestione dal Comune alla Provincia.

Però il processo che lo vede condannato in primo grado per abuso d’ufficio, nonostante il rinvio (confermato all’8 gennaio) in appello si deve fare.

E va fatto anche velocemente, perchè il pericolo prescrizione è dietro l’angolo.

Nonostante le polemiche innescate sul suo conto, il presidente del collegio giudicante Michelangelo Russo vuole procedere spedito e aveva già preparato un calendario che prevedeva una sentenza a fine gennaio.

Ma, come in qualsiasi gioco delle parti che si rispetti, il collegio difensivo (per motivi professionali) ha fatto slittare la decisione al 5 febbraio, salvo colpi di scena.

Si comincia l’8 gennaio con la relazione ordinaria che riassume il procedimento di primo grado.

Poi, la settimana successiva, il 15 gennaio, per la prima, parlerà in aula Vincenzo De Luca, rendendo spontanee dichiarazioni sul caso del termovalorizzatore di Salerno e della nomina di Alberto Di Lorenzo a project manager.

Quello stesso giorno ci saranno anche le dichiarazioni del suo ex capo staff e la requisitoria affidata al sostituto procuratore generale Giannelli.

Poi, dopo una settimana di astensione dei penalisti, si riprenderà il 26 e il 29 gennaio con le arringhe difensive. Comincerà l’avvocato Paolo Carbone (per De Luca) e seguiranno (il secondo giorno utile) gli avvocati Francesco Dambrosio (per Domenico Barletta) e Arnaldo Franco (per Di Lorenzo).

Chiuderà il 5 febbraio la new entry del collegio difensivo di De Luca, il professore Andrea Castaldo, alla cui arringa potrebbe seguire la camera di consiglio e la relativa sentenza (sprovvista ovviamente di motivazioni) sul termovalorizzatore di Salerno.

Questo è però un calendario di massima, perchè gli avvocati hanno già annunciato richiesta di rinnovazione: una procedura tecnica per riaprire l’istruttoria in appello e sentire nuovi testimoni (ne dovrebbero essere almeno cinque).

Se il collegio giudicante accogliesse la richiesta, allora i tempi per la sentenza sul termovalorizzatore di Salerno si allungherebbero inevitabilmente e la prescrizione prevista per l’estate 2016 si farebbe sempre più vicina. Salvo la rinuncia da parte degli imputati.

Resta aperta un’altra questione: in che veste De Luca si presenterà in aula il 15 gennaio prossimo? Da governatore o da governatore sospeso?

Il 17 dicembre il Tribunale di Napoli, dopo lo scandalo sul caso Mastursi-Scognamiglio, dovrà decidere sulla sospensione della sospensione.

Qualunque sarà il verdetto, il 15 gennaio Vincenzo De Luca sarà un imputato come tutti gli altri, intenzionato a far valere le sue ragioni e – di conseguenza – la sua elezione.

© Angela Cappetta Tutti i diritti riservati

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